Mi svegliai e mi levai
guardai il sole in faccia
poichè lui guardava me,
mi spogliai mi levigai e
indossai l'abito mio più bello
poi mi lanciai nel vento e
lui mi strappò i vestiti di dosso,
li vidi volare nel cielo lontano
come lontano nel cielo vola via
la nostra età ed io sapevo
che non sarebbero più tornati
che mai più sarebbero stati
miei, così nuda come nuda
è l'ancestrale nascita
chiamai forte il suo nome,
forte, così forte che rimasi
senza fiato ma lei non si
mostrava a me, così invocai
ancora più forte la sua presenza,
volevo dovevo incontrarla e
gridavo vibravo urlavo d'agognata
attesa, poi arrivò ed io la guardai,
incredula assorta cupida,
non aveva il corvino mantello
e nemmeno il suo scettro
era nuda nuda come me talmente
nuda che le vedevo attraverso
e attraverso lei il mondo appariva
velato sbiadito offuscato di
grigio adornato, poi un sibilo
s'impadronì della mia testa:
"Sono venuta perchè tu mi hai chiamato,
nessuno mi chiama mai e quando arrivo
ognuno mi rifugge, per questo sono venuta
perchè tu mi hai chiamato."
"Ti stavo aspettando io volevo vederti,
perciò benvenuta, ti ho chiamato perchè
dovevo incontrarti, ma perchè non hai
con te la corvina effigie, non mi vuoi?
Non mi vuoi con te mia tetra Signora?"
"Sono venuta perchè tu mi hai chiamato
ma ancora non posso farti mia, non posso,
anch'io soggiaccio a regole e non è ancora
il tuo tempo, ancora non puoi abbandonarti
al mio placido abbraccio."
Disse così poi se ne andò com'era
arrivata, intangibile, così intangibile
che l'aria si fece d'acciaio e mentre se
ne andava mi lanciò un'occhiata e le scrutai
lo sguardo così gelido immenso e rosso
poichè nei suoi occhi scorreva tutto
il sangue dei secoli e nei suoi occhi
zampillava anche il freno del tempo,
ed io ripensai ai miei adorni veli al
modo in cui li avevo persi, chissà
chissà quando l'avrei rivista, perchè
non mi diede una carezza?O una consolazione?
"Signora Morte risponda almeno a questa
mia domanda, mi dica quale è, qual'è
il segreto per vivere?"
Ma le parole mi ripiombarono addosso
sottoforma di pioggia, così chiusi gli occhi
e mi accasciai al suolo nuda sotto l'acqua,
inerme per la mia stessa voce, e quando
tornai a vedere il sole sorridendomi mi
stava a guardare, accanto a me il fiore
arcobaleno era sbocciato e tra i suoi arti
giaceva l'abito mio più bello,
così mi vestii e mi posai
poi ancora un sibilo nella mia testa
ed era talmente nitido e imponente,
ancora un sibilo nella mia testa
forse un monito oppure una risposta...
"E' morire." .
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