domenica 21 aprile 2013

UNGARETTIANA.

Si leverà

dalla fredda trincea il soldato stanco

e sollevando

lo sguardo assente, osserverà l'astro

splendente

del giorno levarsi dietro i cupi monti

e illuminare

il nero dell'infausto ambiente notturno.

Guardando

l' orizzonte colorarsi d' azzurro

laverà i

suoi cruenti arti nelle trasparenti

membra di

un limpido lago, affinchè la purezza

di quelle

fredde acque penetri nelle sporche viscere

e lavi

un' anima macchiata di fraterno sangue.

Riscaldando

il docile corpo sotto i tiepidi raggi del sole

osserverà

ancora una volta l' infinito del cielo boreale

e ripenserà

alle persone amate e alla bellezza del mondo

per sentire

l' esausto cuore riempirsi d' innocente amore.


Un roboante scoppio...

Riecheggiano grida lontane...

Rimbombano tumulti nell'aria...


Si leverà 

dalla tenera erba il soldato stanco

e conscio

d' un destino crudele,osserverà un'ultima volta

la bellezza

del mondo sì chè urlando una speranzosa preghiera

si getterà

tra campi bruciati e corpi brutalmente

storpiati in

una meschina profezia di morte.

lunedì 8 aprile 2013

MI CONTRADDICO.

Giorno incostante d' umori e speranze

giorno arrogante di sole miraggi e danze,

scosse sorde errano nelle coscienze frigide

simulando il luccichio d' emozioni vivide.


Nell' aria si espande un suono puerile

sott' a un cielo a tratti primaverile

ed in fondo sarebbe una bella verità

se solo intorno ci fosse vera libertà.


Guardo questo mondo e non so più pensare,

la ruota gira e non mi rimane che cantare

e mi sbigottisce il pensier di percepire

che forse solo il fondo potrà farci rinsavire.


Mi darà ragione il giorno ancora da venire?

Regalatemi di dovermi contraddire.